Sito Antarias Siliqua (CA) Il castello di Acquafredda fu edificato sul domo vulcanico omonimo che domina valle del Cixerri, distante 3 km circa dal centro di Siliqua. Era situato nella curatoria del Sigerro appartenente all’archidiocesi di Cagliari. Sull’esatta cronologia di fondazione e sulla paternità permangono incertezze legate alla mancanza di documenti. È opinione diffusa attribuire la sua costruzione al celebre nobile pisano Ugolino Della Gherardesca conte di Donoratico sin dal 1257, anno in cui divenne Signore della parte sud-occidentale della Sardegna dopo la caduta del Giudicato di Cagliari. Le vicende del conte Ugolino sono divenute illustri grazie ai versi di Dante Alighieri «La bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator…» compresi nel XXXIII canto della Cantica dell’Inferno nella Divina Commedia. Si può affermare che nell’ultimo quarto della dominazione pisana esistevano una villa denominata Acquafredda appartenente ai conti di Donoratico e il borgo del castello omonimo di proprietà del Comune di Pisa. Quest’ultimo era situato a ridosso della cinta muraria esterna della Rocca e aveva una chiesa dedicata a Santa Barbara. La cerchia muraria esterna, dotata di torri di controllo, risulta diroccata in diverse parti ed era volta a proteggere fabbricati destinati ad assolvere varie funzioni. L’accesso al castello era garantito da due porte. Nella muratura esterna del castello rivolta a Nord insistono cinque stemmi araldici di tipo sannitico. In quello centrale si può ancora riconoscere l’aquila imperiale (simbolo ghibellino). L’architettura nel suo insieme è di tipo romanico ascrivibile allo stile cosiddetto di transizione (1180-1250). Ai piedi della collina, verso Est, sorge la ricostruita chiesa di Santa Barbara di Acquafredda, donata ai monaci Vittorini di Marsiglia nel 1089 da Costantino, Regolo di Cagliari.